Negli Stati Uniti è in corso un dibattito circa il plagio nel mondo della moda. Ad essere presi di mira, chiaramente, in primo luogo sono i grandi colossi del low cost: Inditex (alias Zara, Bershka, Mango etc) ed H&M accusati di riprodurre capi da sfilata con materiali meno pregiati e rifiniture meno costose facendo, in questo modo, felici milioni di fashion victim.
Già nel 2007 il corrispondente americano della nostra Camera Della Moda, ossia il Council of American Designers, aveva già proposto una legge atta a proteggere le creazioni degli stilisti a mò di opere d'arte. Parlando in termini pratici: una sorta di diritto d'autore applicato al fashion. Tra le opinioni contrastanti, l'unico dato certo è che, naturalmente, a pagare le spese di questa legge sarà chi , oggi, si serve proprio di Zara ed H&m per possedere i MUST di stagione a prezzi modici.
"L'errore non è vendere moda a prezzi accessibili," ha detto Miuccia Prada "bensì pensare che per farlo si possa prendere l'intuizione creativa di uno stilista e produrla con materiali e finiture meno preziose, o apportando piccole modifiche. Questa è una scorciatoia. Ma la moda, se tale vuole definirsi, come ogni processo creativo non ammette scorciatoie...".
Vorrei condividere con voi una mia riflessione.
A mio avviso il low cost che copia l'alta moda ci può anche stare. Sarà che mio padre non è Silvio Berlusconi, sarà che il mio cognome non è Hilton, riesco facilmente ad apprezzare e seguire la corrente "RISPARMIA MA CONSERVA IL FASHION APPEAL" .
Quello che non riesco a condividere, invece, è l'alta moda che copia l'alta moda. Miuccia Prada non ammette scorciatoie, e afferma quanto sopra riportato riferendosi ad H&M e Zara .. Ma non ha certo speso una parola in merito alla faccenda Dolce&Gabbana vs Giorgio Armani.
Pare proprio che i due stilisti abbiano spudoratamente copiato un paio di pantaloni in tessuto matelassè della Collezione 2008 Emporio Armani, proponendola quest'anno alle sfilate. I cari Domenico Dolce e Stefano Gabbana quest'anno avevano già iniziato a deludermi con quelle camicette abbastanza sciatte in raso, ma adesso con la copia non di uno stilista qualunque, ma "DELLO STILISTA" , hanno proprio superato se stessi.
Arrivo al punto. E' più criticabile, secondo voi, una Multinazionale Low Cost che propone un prodotto copiato, o ispirato che sia, alle passerelle, oppure una casa di moda che copia un'altra casa di moda?
Se voi foste degli stilisti, vi infuriereste di più se una persona che non può permettersi di comprare un trench Burberry a 1200Euro ne acquista uno simile di Zara a 79euro e 90, oppure se la stessa persona a parità di prezzo acquisti un trench di un brand che copia i vostri capi?